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16 Giugno 2022

PNRR e Telemedicina: soluzioni tecnologiche interoperabili che mettono in comunicazione pazienti, medici e farmacisti sul territorio

Alessandro Gallo, Direttore Generale Springer Healthcare Italia

Next Generation Eu; che cos’è il PNRR?

PNRR e Telemedicina: soluzioni tecnologiche interoperabili che mettono in comunicazione pazienti, medici e farmacisti sul territorio Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un documento che il governo italiano ha redatto per mostrare alla commissione europea come l’Italia intende investire i fondi erogati dal programma Next Generation Eu. Il documento in questione descrive i progetti cui sono destinati i fondi comunitari e presenta un calendario di riforme, finalizzate all’attuazione del programma e alla modernizzazione del Paese. Le tematiche principali su cui si fonda il piano includono la digitalizzazione e l’innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale. I progetti sono divisi in 16 categorie, a loro volta raggruppate in 6 diverse missioni. Tra queste figura anche la Sanità.

Il PNRR per la Sanità

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato alla Missione 6 “Salute” 15,63 miliardi di euro, pari all’8,16% dell’importo complessivo stanziato. Il denaro verrà utilizzato per sostenere le riforme e gli investimenti necessari per rinnovare il Servizio Sanitario Nazionale. Perché la Missione Salute? Adeguare il nostro SSN al mutato contesto demografico ed epidemiologico è una priorità assoluta. A tale obiettivo vanno aggiunte la necessità di garantire una maggiore uguaglianza nel soddisfacimento dei bisogni di salute, indipendentemente dalle condizioni socioeconomiche, e la volontà di rendere la rete assistenziale capace di rispondere alle esigenze lasciate scoperte dalla razionalizzazione della rete ospedaliera. Inoltre, è fondamentale aumentare la capillarità dell’offerta, sia in termini di cura che di prevenzione, eliminando ogni disparità geografica (soprattutto quelle che intercorrono tra Nord e Sud del Paese). Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale sono le priorità assolute fissate dal Governo.

Gli Ospedali di Comunità

Tra gli obiettivi principali della Missione 6 “Salute” figura la realizzazione dei cosiddetti Ospedali di Comunità, pensati come strutture ponte tra il domicilio e l’ospedale vero e proprio. Già presenti in alcune regioni, entro la metà del 2026 saranno 381 in tutta Italia, per un totale di 7.620 posti letto. Il potenziamento della Sanità passerà attraverso questi presidi, detti anche Strutture per le Cure Intermedie (SCI), nei quali presteranno servizio medici di medicina generale, pediatri, infermieri e OSS. Ogni Ospedale di Comunità disporrà di una manciata di posti letto, di un ambulatorio, di una sala destinata alla riabilitazione e di altri servizi necessari. Lo scopo è assistere chi non può stare a casa e, al contempo, alleggerire la pressione sui reparti. Tali strutture cambieranno la prospettiva cui siamo abituati: l’ospedale è destinato a diventare l’ultimo nodo di una rete territoriale più attenta alle esigenze del cittadino, con gli Ospedali di Comunità che costituiranno il primo fondamentale approdo per chiunque dovesse lamentare patologie acute di lieve e media entità, o patologie croniche già diagnosticate e in fase di riacutizzazione.

La Telemedicina nel PNRR

Gli interventi previsti per la Missione 6 intendono rafforzare le prestazioni sanitarie erogate dallo Stato, grazie alla creazione di presidi e strutture territoriali (come gli Ospedali di Comunità), al rafforzamento dell’assistenza domiciliare, a una più efficace integrazione tra i vari servizi socio-sanitari e allo sviluppo della Telemedicina. Quest’ultima fa riferimento a una tipologia di assistenza a distanza che ricorre a tecnologie innovative, tra cui le Information and Communication Technologies (ICT). La Telemedicina avvicina professionisti e pazienti anche se geograficamente lontani e comporta la trasmissione sicura di dati e informazioni sotto forma di testi, immagini e suoni, utili ai fini della prevenzione, della diagnosi, del trattamento e del controllo dei pazienti. A rendere ancora più evidente la necessità di aggiornare le tecniche classiche attraverso l’impiego di tecnologie moderne è stata la recente pandemia da COVID-19. La Telemedicina sta contribuendo in maniera efficace a ridurre la distanza tra medico e paziente.

Le soluzioni tecnologiche CGM

Interoperabilità e telemedicina per migliorare la capillarità e la qualità dell’assistenza, puntando sulla “casa quale primo luogo di cura”: è questo il fulcro della Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tra gli esempi più interessanti di soluzioni interoperabili vi sono quelle presentate da CompuGroup Medical (CGM), che ha recentemente illustrato il progetto CGM STUDIO. Parliamo di un gestionale in cloud per medici, integrato con tutti i servizi imprescindibili. Il software consente al medico di operare su un’unica piattaforma, in modo da ottimizzare gli aspetti organizzativi e migliorare la gestione dei pazienti impegnati in percorsi di cura multidisciplinari. Grazie all’interoperabilità, CGM STUDIO è collegato ai servizi di CLICKDOC, app che permette di connettere tra loro pazienti, medici e farmacisti, con la possibilità, per i primi, di prenotare visite online e ottenere pareri medici a distanza. La piattaforma CGM CARE MAP, invece, offre una gestione integrata, scalabile e modulare dei percorsi di cura dei pazienti cronici, incluso il passaggio dall’ospedale alla presa in carico sul territorio. Una soluzione che, grazie ai servizi di telemedicina, permette al medico di stare più vicino al paziente, garantendo una maggior continuità assistenziale attraverso il monitoraggio da remoto, elemento che contribuisce a migliorare l’esito delle terapie.

Bibliografia

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