
31 Gennaio 2023
GIHTAD (2023) 16:2
ARTICOLO ORIGINALE
Lean & Value Based Health Care e la presa in carico ospedale-territorio del paziente diabetico
Lean & Value Based Health Care and integrated management of diabetes
Assunta De Luca1, Anna Rita Aleandri2, Antonella Beccarini3, Cristina Gasparri4, Antonio Boncompagni5, Gennaro D’Agostino6, Antonella Cimaglia7, Andrea Maccari8, Antonella Stefania Morgante9, Isabella Di Marco10, Fiormilio Di Carlo11, Renzo Broccoletti12, Antonella Rossetti13, Lina Delle Monache14, Alessandro Bacci15, Marinella D’Innocenzo16
Scarica il PDF1 Direttore Sanitario ASL RIETI
2 Responsabile UOSD Diabetologia ASL RIETI
3 P.O. Statistiche ed Epidemiologia Sanitaria – Area Sistemi Informativi ASL RIETI
4 Referente progetti di piano ASL RIETI
5 Direttore UOC Distretto 1 ASL RIETI
6 Direttore UOC Distretto 2 ASL RIETI
7 Senior Consultant TELOS Management Consulting
8 Consultant TELOS Management Consulting
9 Responsabile UOS Qualità ASL RIETI
10 Case manager diabetologia ASL RIETI
11 Medico Medicina Generale (Distretto 2) ASL RIETI
12 Medico Medicina Generale (Distretto 1) ASL RIETI
13 Responsabile UOC Economico Finanziario ASL RIETI
14 FEDERDIABETE LAZIO e RIETI DIABETE APS
15 CEO TELOS Management Consulting
16 Direttore Generale ASL RIETI
* Corresponding Author:
Assunta De Luca
ASL di Rieti via del Terminillo 42 Rieti,
Tel. 39.0746.279647
Email: direzione.sanitaria@asl.rieti.it; Assunta.deluca@asl.rieti.it
Abstract
p>Introduzione: l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Rieti ha attivato il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) diabete, per la presa in carico del 70% dei pazienti del proprio territorio affetti da questa patologia, e ne ha valutato l’efficacia attraverso l’utilizzo delle metodologie Lean & Value Based Health Care (L&VBHC).
Metodi: con la L&VBHC applicata al PDTA Diabete è stato correlato l’esito delle cure, misurabile secondo parametri importanti per il paziente oltre che su dati prettamente clinici, con la spesa sostenuta per l’erogazione delle stesse. È stato sviluppato un cruscotto di monitoraggio dei Key Performance Indicators per valutare l’impatto del PDTA sullo stato di salute del paziente e sull’organizzazione dei servizi della ASL. Inoltre, è stato creato un indicatore di sintesi (Q&C), a partire dai quality-adjusted life years (QALY) e dall’analisi dei costi per la valutazione dell’impatto costo-beneficio del PDTA. Più alto è il valore del Q&C, maggiore è il rapporto degli esiti di salute rispetto alla spesa sostenuta.
Risultati: l’analisi attraverso l’indicatore di sintesi Q&C offre le seguenti opportunità di interpretazione: 1) la scelta di una medicina proattiva fa innalzare l’indicatore da 0,006 a valori >4; 2) dopo un iniziale investimento economico per l’arruolamento, il rapporto QALY/Costi aumenta negli anni successivi.
Conclusioni: la metodologia utilizzata e i risultati evidenziati dal Q&C hanno sottolineato l’importanza di sviluppare un modello assistenziale di gestione del Diabete Mellito di Tipo 2 attraverso l’attivazione di un PDTA personalizzato, avviando un processo di cambio di paradigma che permette di passare da “logiche orientate alla cura” ad un sistema basato sulla “presa in carico” della persona con diabete.
Parole chiave
Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale, Diabete, Lean Healthcare Management, Value Based Health Care, Key Performance Indicators, QALY
English abstract
Introduction: the Local Health Authority (LHA) of Rieti has activated the Clinical Pathway (CP) diabetes, following the regional guidelines for taking care of 70% of patients in its territory affected by this disease. The LHA has evaluated its effectiveness through the use of Lean & Value Based Health Care (L&VBHC) methodologies.
Methods: using the L&VBHC methodology, applied to CP Diabetes, the outcome of treatment was correlated with the expenditure incurred in providing it. The peculiarity of such pathway is that its outcome was measured according to both parameters perceived as important to the patient as well as on pure clinical data. A monitoring dashboard of Key Performance Indicators was developed to assess the impact of the CP on the patient’s health status and on the organization of LHA’s services. In addition, a synthesized indicator (Q&C) was created from the QALYs and cost analysis to assess the cost-benefit impact of CP. The higher the value of the Q&C, the greater the ratio of health outcomes to expenditure incurred.
Results: analysis through the Q&C synthesized indicator offers the following opportunities for interpretation: 1) choosing proactive medicine raises the indicator from 0.006 to values >4; 2) after an initial economic investment for enrolment, the QALY/Cost ratio increases in the following years.
Conclusions: the employed methodology and the results highlighted by the Q&C have highlighted the importance of developing a model of care for the management of Type 2 Diabetes Mellitus through the activation of a personalized CP, initiating a process of paradigm shift that allows moving from “ treatment-oriented logics” to a system based on “taking care” of the person with diabetes.
Keywords
Hospital-territorial Clinical Pathway -diabetes -– Lean&Value Based Health Care – synthesized indicator (Q&C) — monitoring dashboard of Key Performance Indicators (KPIs) –
Introduzione
Secondo i dati ISTAT 2020 [1], la prevalenza del diabete diagnosticato in Italia è di circa il 6%, pari a oltre 3,5 milioni di persone, con un trend in lento aumento negli ultimi anni. La prevalenza aumenta al crescere dell’età fino a raggiungere un valore del 21% nelle persone con età uguale o superiore ai 75 anni. Dal punto di vista della Sanità Pubblica, la qualità organizzativa dell’assistenza e l’efficienza della gestione territoriale della malattia sono ritenute una condizione fondamentale per tradurre i progressi clinici e farmacologici in una reale prevenzione delle complicanze e in una minore mortalità collegata al diabete [2,3]. Alla luce dei dati epidemiologici e delle ricadute di salute pubblica, la Regione Lazio ha chiesto alle proprie Aziende Sanitarie Locali (ASL) di recepire il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) regionale [3] sul diabete e di impostare a loro volta un PDTA aziendale per favorire la presa in carico globale dei pazienti del proprio territorio affetti da questa patologia. A tale scopo le ASL attivano ambulatori distrettuali multispecialistici (Diabetologo, Oculista, Cardiologo, Chirurgo Vascolare, Podologo, Nutrizionista, Psicologo) in contatto diretto con l’Ospedale e i Medici di Medicina Generale (MMG) e con il supporto di Infermieri Case Manager. Questo modello di PDTA favorisce la gestione efficace del diabete prevenendo le complicanze cliniche degenerative che impattano sulla salute e sulla qualità di vita del paziente. La ASL di Rieti ha attivato dal 2018 il PDTA diabete applicando il modello su descritto. Si inserisce così in un contesto regionale in cui l’attivazione di percorsi per la gestione di patologie croniche è ritenuto strategico per meglio rispondere ai bisogni di salute.
L’ obiettivo principale del presente studio è misurare per la ASL di Rieti l’impatto del PDTA dal punto di vista organizzativo ed economico, mentre per quanto riguarda i pazienti il miglioramento della percezione di presa in carico e di qualità della vita. Gli obiettivi secondari riguardano: l’individuazione delle criticità del PDTA e della percezione dell’organizzazione da parte dei pazienti; l’individuazione di una metodologia per la ricognizione della spesa di gestione dei pazienti cronici con diabete; lo sviluppo di un cruscotto di monitoraggio dei Key Performance Indicators (KPI), che monitori l’impatto del PDTA sullo stato di salute del paziente e sull’organizzazione dei servizi della ASL; lo sviluppo di un indicatore di sintesi per la valutazione dell’impatto costo-beneficio del PDTA.
Metodi
Secondo gli obiettivi della Regione Lazio [4,5] è previsto per le Aziende Sanitarie Locali l’arruolamento di almeno il 70% dei pazienti con Diabete Mellito di Tipo 2; escludendo i pazienti con altri tipi di diabete (Diabete mellito gestazionale, Diabete Mellito di Tipo 1 dell’adulto e del bambino). Nel 2019 i pazienti diabetici nella ASL di Rieti erano circa 12.000, circa l’8% degli abitanti. Di questi, i pazienti con Diabete di tipo 2 rappresentano circa il 90% del totale, quindi il campione oggetto dello studio è pari a 7.700 pazienti. Dai dati di letteratura [6] l’incremento della spesa media per i pazienti diabetici è legato principalmente all’aumento del tasso di ospedalizzazione per complicanze a medio e lungo termine soprattutto per problemi vascolari e/o nefrologici. Il progetto è stato realizzato mediante l’utilizzo di una serie di metodologie che integrano aspetti epidemiologici, economici e organizzativi. In particolare:
• Lean Healthcare Management [7,8] che consente la razionalizzazione delle risorse attraverso l’analisi dei processi, l’individuazione delle criticità e l’eliminazione degli sprechi.
• Indagini PREMs [9] di esperienza per l’analisi del livello di servizio percepito dai pazienti e dai loro familiari.
• Activity Based Costing (ABC) [10-13] per l’analisi economica e l’allocazione dei costi diretti ed indiretti legati al PDTA.
• Value Based Healthcare [14-18] che introduce il concetto di “valore” in sanità inteso come miglior rapporto tra risultati di salute raggiunti ed il livello di risorse consumate durante l’intero percorso di cura.
• Quality Adjusted Life Years (QALY) [14−19], è un indicatore utilizzato per l’analisi costo/utilità.
Nel corso dello studio è stato inoltre sviluppato un indicatore sintetico innovativo espressione del rapporto QALY/costi dei pazienti diabetici, utile come guida nelle scelte strategiche aziendali per la massimizzazione del rapporto tra esito di salute per il paziente e spesa da sostenere per il PDTA.
Per la realizzazione dello studio sono stati coinvolti: medici del servizio di Diabetologia operante nell’Ospedale S. Camillo de Lellis e nei due Distretti Sanitari della ASL di Rieti, rappresentanti di MMG, i Direttori dei due distretti, oltre a medici specialisti delle varie discipline coinvolte nello screening e gestione dei pazienti diabetici, referenti infermieristici territoriali e case manager del PDTA. Sono stati poi coinvolti, per i processi aziendali di supporto, i responsabili dei flussi informativi aziendali, del controllo di gestione, dell’area economico-finanziario, dei sistemi informatici e della farmacia. Per lo studio sull’individuazione del valore per il paziente sono state coinvolte le Associazioni dei pazienti diabetici Federdiabete Lazio e Rieti diabete APS.
Risultati
Lean healthcare management: l’analisi di processo
Con gli strumenti della Lean sono stati analizzati i processi che caratterizzano il PDTA diabete nella ASL di Rieti. Le principali criticità evidenziate sono legate alla frammentarietà e scarsa comunicabilità dei sistemi informatici regionali, dei MMG e della ASL. Questo comporta:
– difficoltà per i MMG ad acquisire automaticamente informazioni importanti, come ad esempio l’esenzione per patologia. I pazienti sono costretti a portare al proprio MMG il documento cartaceo di attestazione, aumentando così il numero degli accessi al proprio ambulatorio;
– difficoltà nel trasferimento di informazioni cliniche del paziente (anamnesi, referti, terapie) tra i diversi professionisti sanitari che hanno in carico il paziente (MMG, diabetologi ospedalieri, altri specialisti degli ambulatori distrettuali);
– difficoltà a tracciare la “spesa” generata per paziente o per classe di pazienti, per la molteplicità di flussi informativi da consultare e per la difficile individuazione dei costi diretti e indiretti non strutturati in una logica di “percorso”.
PREMs: le interviste alle associazioni dei pazienti
Sono state poi condotte interviste ad associazioni di pazienti per valutare la percezione dell’organizzazione del PDTA nella ASL di Rieti e delle cure ricevute, oltre all’analisi degli ulteriori bisogni di presa in carico.
Tra i principali punti di forza è emerso l’ottimo rapporto dei pazienti con i clinici e la facile accessibilità alle prestazioni sanitarie. Tra le criticità i tanti passaggi burocratici per le prescrizioni di farmaci e presidi, con dispendio di tempo che impattano sulla qualità di vita dei pazienti.
Activity Based Costing: l’analisi economica
È stata condotta un’analisi della spesa sostenuta dalla ASL per pazienti con Diabete di tipo 2, per le quattro tipologie di percorso:
• Pazienti che hanno sviluppato complicanze vascolari e sottoposti ad amputazione di uno o entrambi gli arti inferiori
• Pazienti che hanno sviluppato complicanze nefrologiche e successivo trattamento dialitico
• Pazienti senza complicanze presi in carico con primo accesso al PDTA
• Pazienti senza complicanze presi in carico al PDTA in Follow up negli anni successivi.
Si è sviluppato un metodo per l’estrazione e l’integrazione dei dati dei diversi sistemi informativi aziendali. (Figura 1). In particolare per le due tipologie di pazienti con complicanze, sono stati estratti i dati dai flussi informativi sanitari correnti (SIAR – Sistema Informativo per l’Assistenza Riabilitativa, SIAS – Sistema Informativo per Assistenza Specialistica, SIES – Sistema Informativo per Emergenza Sanitaria, SIO – Sistema Informativo Ospedaliero, inclusa la mobilità passiva intra ed extra regionale, SIAT-Sistema Informativo per l’Assistenza Territoriale, FARMACEUTICA – FILE F, FILE PRESIDI e PROTESICA TERRITORIALE) applicando il metodo del record linkage su codici fiscali di pazienti con diabete individuati nel database (SDC – METEDA) in uso negli ambulatori diabetologici aziendali, ospedalieri e territoriali. Il record linkage è stato effettuato sui flussi indicati per l’anno 2019, ad eccezione della mobilità passiva ospedaliera, per la quale gli ultimi anni disponibili erano 2017/2018. Lo sfasamento temporale dei dati è poco significativo, in quanto l’analisi si basa sulla spesa minima, media e massima generata nei vari percorsi.
Figura 1. Integrazione dei flussi informativi per l’analisi Activity Based Costing
Per le proiezioni di spesa dei pazienti presi in carico nel PDTA, sia per il primo arruolamento che per i follow up successivi, abbiamo analizzato i costi diretti e indiretti. Per i costi diretti abbiamo assimilato i costi relativi alle prestazioni sanitarie a quanto riconosciuto dal nomenclatore tariffario, mentre per il personale sanitario dedicato si sono attribuiti i costi medi di remunerazione per figura professionale. Per i costi indiretti del percorso tra cui il Case Manager, il cui costo non è imputabile al singolo paziente, si è quindi utilizzata la tecnica ABC. Per il ribaltamento dei costi di affitto, delle utenze, dei servizi di guardiania e pulizia abbiamo utilizzato come driver: i mq degli ambulatori dedicati al PDTA diabete e i giorni della settimana per l’arruolamento attivo dei pazienti al PDTA diabete.
Per la ripartizione dei costi del Case Manager, sia per la presa in carico nel PDTA sia per le proiezioni di costo dei follow up negli anni successivi, si sono utilizzati come driver le ore dedicate mediamente a ciascun paziente per le attività organizzative e di coordinamento, il numero totale dei pazienti da arruolare a regime nel PDTA e per i follow up.
Abbiamo quindi calcolato che il costo per la presa di un paziente diabetico nel PDTA al primo arruolamento è mediamente di 700 Euro mentre per i follow up è di 122 euro il primo anno e 528 euro negli anni successivi. Un paziente amputato a causa del diabete costa alla ASL fino a 34.000 Euro, mentre un paziente dializzato a causa del diabete costa fino a 40.000 Euro.
Quindi la presa in carico della popolazione target dello studio, pari a 7.700 pazienti con diabete di tipo 2, equivale a regime (con i soli follow up), in termini di costo annuale, alla gestione di 100 pazienti dializzati ad alta complessità, come ben rappresentato in figura 2 che schematizza le equivalenze di costo.
Figura 2. Equivalenze di costo
Oppure viceversa che un paziente diabetico amputato equivale ai costi da sostenere per i follow up di 65 pazienti presi in carico nel PDTA, mentre quello di un paziente dializzato equivale a quello di 80 pazienti in follow up nel PDTA.
Key Performance Indicators
I KPI del processo di arruolamento e dei follow up annuali, emersi dall’analisi che si è deciso di tenere sotto controllo, sono riportati e descritti in figura 3.
Figura 3. Key Performance Indicator (KPI) di processo
I KPI di esito e di costo considerati per la costruzione della Value Dashboard e per il confronto tra i costi del percorso senza complicanze ed i percorsi con complicanze, sono riportati e descritti in figura 4.
Figura 4. Key Performance Indicator (KPI) di esito e di costo annuale
In particolare, è stato posto l’accento sui costi “AS IS” ad oggi con la presa in carico già di 6.300 pazienti, e sulla proiezione del “TO BE” ad un anno in cui si prevede il raggiungimento del target con la presa in carico dei 7.700 pazienti. È stato poi rappresentato il “TO BE” per gli anni successivi, con il tendere a zero dei costi di arruolamento e lo stabilizzarsi dei costi di follow up. Per i percorsi con complicanze, abbiamo ipotizzato un “ideale” tendere a zero dei costi delle complicanze [1].
Value dashboard
La metodologia Value Based Health Care parte dal presupposto che, oltre all’attenzione al paziente, sia necessario anche avere cognizione dei costi per poter effettuare analisi strategiche sulle priorità di intervento e massimizzare il rapporto tra esito delle cure e i relativi costi [16-18,20]. A tal fine abbiamo elaborato una Value Dashboard riportata e descritta in figura 5, un cruscotto di indicatori riepilogativi delle diverse dimensioni organizzative, economiche e di esito ed outcome per il paziente diabetico. Si precisa che nella dashboard gli “esiti”, ad esempio il tasso di ospedalizzazione, sono indicatori che possono essere influenzati da fattori esterni, mentre l’outcome è il vero indicatore di risultato in termini di miglioramento dello stato di salute dei pazienti e della loro qualità di vita.
La Value Dashboard inoltre riporta i principali indicatori ed interventi migliorativi dell’organizzazione del PDTA di cui monitorare nel tempo l’attuazione (“processi- kpi e miglioramenti per PDTA”) (Figura 5).
Figura 5. Value Dashboard
Quality Adjusted Life Years
Il QALY [14-19] è un indicatore utilizzato nelle analisi costo/utilità in quanto combina la durata della vita con la qualità della vita stessa. Un QALY pari ad 1 corrisponde all’aspettativa di vita di un anno in condizioni di buona salute; il valore 0 corrisponde alla morte. I punti intermedi della scala sono dati dalla formula (1-x), dove x indica il posizionamento sulla scala dello stato di salute, variabile tra uno e zero. A tal fine abbiamo elaborato un metodo per ponderare il QALY sulla base delle tabelle di accertamento degli stati invalidanti redatte dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) [21]. Ciò per mettere a confronto i nostri tre percorsi con forti differenze di outcome, ponderandoli sulla base delle limitazioni gravi alla vita quotidiana riconosciute ed individuate dettagliatamente dall’INPS. In particolare, le limitazioni generate dal vivere con nefropatia diabetica in dialisi comportano un’invalidità fino al 60%, mentre le limitazioni per amputazioni degli arti inferiori comportano un’invalidità civile a partire dall’80%. Quindi applicando la formula, il posizionamento sulla scala dello stato di salute assume un valore pari a: (1-0,6) =0,4 per il paziente con nefropatia diabetica; (1-0,8) =0,2 per il paziente con amputazione arto inferiore.
Abbiamo poi moltiplicato tali valori per gli anni di aspettativa di vita dei tre percorsi, estratto da studi ISTAT [17]. Moltiplicando gli anni di aspettativa di vita per il valore ponderato, si hanno i valori del QALY per i tre percorsi. Ciò consente di confrontare percorsi con complicanze e aspettative di vita diverse. In particolare:
Paziente senza complicanze e arruolato al PDTA e successivi follow up-aspettativa di vita 35 anni
QALY=35×1 = 35
Paziente nefropatico dializzato-aspettativa di vita 6 anni
QALY= 6 x 0,4=2,4
Paziente con amputazione arti inferiori -aspettativa di vita 5 anni
QALY= 5 x 0,2= 1
Rappresentando graficamente il QALY in funzione dell’aspettativa di vita e delle limitazioni gravi (Figura 6) si evidenzia l’andamento del QALY di una persona presa in carico dal PDTA rispetto a quello dei pazienti dializzati o amputati, che ci mostra l’innalzamento esponenziale della curva per i pazienti presi in carico nel PDTA.
Figura 6. Valutazioni del QALY dei percorsi dei pazienti diabetici
L’indicatore di sintesi
L’ulteriore elemento innovativo del progetto è l’elaborazione di un indicatore sintetico QALY/Costi, che denominiamo Q&C. Più alto è il suo valore, maggiore è il rapporto degli esiti di salute in rapporto alla spesa sostenuta. L’indicatore Q&C da noi elaborato (Figura 7) normalizzato moltiplicandolo x 102, per i tre percorsi assume il valore di:
a. Paziente senza complicanze e arruolato al PDTA -aspettativa di vita 35 anni
Q&C = QALY/costi= (35/822) x 102= 4,3
a. Paziente senza complicanze e arruolato al PDTA nei successivi Follow Up-aspettativa di vita 35 anni
Q&C = QALY/costi= (35/518) x 102= 6,7
Paziente nefropatico dializzato-aspettativa di vita 6 anni
Q&C = QALY/costi max= (2,4/40.000) x 102= 0,006
Paziente con amputazione arti inferiori -aspettativa di vita 5 anni
Q&C = QALY/costi max = (1/17.000) x 102= 0,006.
Figura 7. Valutazione indicatore di sintesi Q&C dei percorsi dei pazienti
Nella figura 8 abbiamo confrontato il Q&C al tempo 0 e negli anni successivi, presupponendo che una presa in carico dei pazienti in un percorso di screening precoce e prevenzione, eviti del tutto le complicanze a medio lungo termine, prospettiva ideale in una dimensione clinica.
L’analisi del Q&C offre le seguenti opportunità di interpretazione:
– confrontare la qualità della vita del paziente espressa dal QALY rispetto ai costi che la ASL deve sostenere nelle varie opzioni di percorso;
– evidenziare che la scelta di una medicina di iniziativa fa innalzare l’indicatore da 0,006 a valori >4;
– mostrare come, dopo un iniziale investimento economico per l’arruolamento, il rapporto QALY/Costi aumenti negli anni successivi.
Figura 8. Q&C della presa in carico al tempo 0 (AS IS) e per gli anni successivi (TO BE)
Discussione
L’analisi condotta è stata finalizzata alla valutazione dell’efficacia della presa in carico del paziente diabetico al PDTA realizzato dalla ASL di Rieti, in termini di miglioramento dell’outcome e di riduzione dei costi. Tra i risultati raggiunti vi è l’acquisizione di una metodologia di rilevazione e analisi dei costi per la gestione di un paziente cronico all’interno di un PDTA che può essere estesa in modo analogo a PDTA di altre patologie croniche (quali ad esempio scompenso cardiaco, BPCO, artrite reumatoide). Grazie a ciò lo studio ha evidenziato che la presa in carico precoce della quasi totalità dei pazienti diabetici, basata sull’ampliamento della rete assistenziale territoriale nella logica assistenziale di un PDTA, ha per la ASL costi minori rispetto a quelli sostenuti anche solo per pochi pazienti con complicanze.
Un diabete non gestito può portare infatti nel medio-lungo termine a problemi vascolari che possono evolvere fino ad amputazioni di arti inferiori e/o a trattamenti dialitici per nefropatia cronica, entrambi con notevoli costi assistenziali ed un notevole peggioramento della qualità della vita. Ciò è ben rappresentato dall’ indicatore sintetico elaborato Q&C che evidenzia il rapporto tra i costi che la ASL deve sostenere nell’attuare interventi organizzativi rispetto ai benefici in termini di salute pubblica. Più alto è il suo valore, maggiore è il rapporto degli esiti di salute in rapporto alla spesa sostenuta. Inoltre Q&C per la facile replicabilità è estremamente utile alla Direzione strategica aziendale per valutazioni di Health Tecnology Assessment, per identificare le priorità di intervento in pazienti con patologie differenti, ma con simile impatto epidemiologico e organizzativo [22,23]. L’aver individuato un indicatore di sintesi come strumento di governo nelle decisioni, replicabile per altri contesti simili è un valore aggiunto per la Governance del SSN.
Conclusioni
A seguito delle evidenze risultate dallo studio sono state messe in atto:
– un progetto formativo sul PDTA dedicato a tutti i MMG afferenti alla ASL;
– l’integrazione tra i sistemi informatici di gestione del paziente dei MMG e quelli della ASL (PCS);
– il potenziamento della rete territoriale con l’attivazione del PDTA in più sedi dei due Distretti della ASL;
– incrementato del numero dei pazienti diabetici arruolati nel PDTA;
– ridotto gli accessi “ripetuti” dei pazienti alle strutture aziendali per il rinnovo dei piani terapeutici;
– realizzato di questionari per la rilevazione della qualità della vita percepita dai pazienti con items ispirati alla metodologia Patient Reported Outcome Measures (PROMs) (Sensazione di maggior controllo della propria condizione di salute, Sensazione di maggior supporto nella gestione della malattia, Minor tempo speso nel trattamento della malattia);
– analizzato i dati rilevati tramite i questionari con sistemi di Intelligenza Artificiale;
– potenziato il ricorso alle televisite da parte dei medici specialisti.
La Direzione della ASL Rieti ha svolto il progetto descritto nel presente articolo, nella convinzione che le dimensioni del fenomeno della cronicità, con l’invecchiamento della popolazione e l’impatto socio-sanitario, richiedano un diverso approccio alla presa in carico dei bisogni assistenziali dei pazienti, attraverso il potenziamento della medicina d’iniziativa e della prossimità delle cure, avviando un processo di cambio di paradigma che permette di passare da “logiche orientate alla cura” ad un sistema basato sulla “presa in carico” della persona.
Ringraziamenti
Per la partecipazione alla estrazione dei dati dai sistemi informativi aziendali: Chantal Febbraio, Giuliano Giglioni, Emanuele Silvestri, Fabiola Crecco, Giacinto di Gianfilippo, Roberta Rossi Cinzia Menicucci, Massimo Paolucci. Per il supporto clinico: Donatella Mancini, Emma Giordani, Antonella Ferraresi, Michela Di Venanzio, Maria Cristina Raggi. Per il supporto all’identificazione dei bisogni del paziente l’Associazione di volontariato delle persone con diabete Federdiabete Lazio e Rieti Diabete APS. Laura Iacovacci per la revisione editoriale dell’articolo.
Conflitto di interessi
Gli autori dichiarano di non avere conflitti di interessi.
Bibliografia
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