DALLE SEGRETERIE REGIONALI SIMFER

“Corso Nazionale SIMFER – il fisiatra e la prescrizione di ausili e protesi: il paziente al centro della scelta” (Bergamo, dal 23 al 25 marzo 2023): intervista al segretario regionale della Lombardia Antonio Robecchi Majnardi

Maurizio MASSUCCI

Medico Fisiatra; Direttore UOC Riabilitazione Intensiva Ospedaliera-C.O.R.I. Passignano sul Trasimeno (PG), USL Umbria

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Caro Antonio, com’è nata l’idea di un corso nazionale sulla protesica in Lombardia?

L’idea di questo corso nazionale dedicato alla prescrizione protesica è nata alla fine del 2021 in seguito al Congresso Nazionale SIMFER di Milano. Infatti, già durante la kermesse milanese, molti colleghi, e soprattutto i giovani colleghi, ci avevano segnalato interesse per questa tematica sottolineandone l’importanza per l’attività pratica. Come segreteria regionale lombarda stiamo prestando molta attenzione alle voci dei colleghi in formazione e stavamo già ragionando su un evento formativo locale su questo tema. A sostegno della nostra intuizione si è poi palesato l’interesse anche da parte di molti segretari regionali durante l’incontro nel Consiglio Nazionale da remoto di gennaio. Osservazione forse un po’ lapalissiana, ma che il tema fosse sentito è sotto gli occhi di tutti visto che più di una segreteria regionale ha già organizzato eventi sull’argomento negli ultimi anni.

Nel frattempo, l’idea andava perfezionandosi nel confronto con i colleghi delle scuole specializzazione lombarde e quando si è presentata l’opportunità di organizzare un corso nazionale subito il pensiero e corso al tema della prescrizione protesica”. La contestualità della nomina di Bergamo e Brescia a Capitali Italiane della Cultura per il 2023 ha poi dato quella scintilla in più, facendo nascere il desiderio di portare la SIMFER nelle due città simbolo della lotta alla pandemia COVID.

Perché tanta attenzione da parte dei giovani?

Dal mio punto di vista è come se questo corso nazionale fosse stato chiamato a gran voce dai giovani colleghi che intuiscono come la tematica, al di là degli schemi prescrittivi orientati alla patologia, abbia una grossa componente pratica. Pensiamo per esempio all’interazione con il team oppure con i tecnici ortopedici e alla conoscenza del nomenclatore nazionale: tutti elementi che spesso sono poco adattabili alla sistematizzazione delle lezioni frontali, talora sfuggenti alla formazione accademica negli aspetti più pratici e caratterizzati da tutti gli inevitabili distinguo regionali.

Quali vorrebbero essere le ricadute formative di questo corso?

Nell’affrontare la prescrizione si cercherà di dare una traccia metodologica chiara, concreta e utile. Lo sforzo che stiamo chiedendo a tutti i relatori è di sviluppare gli argomenti partendo dalla presentazione di un archetipo prescrittivo, però stressando le domande che il prescrittore deve farsi, il percorso concettuale necessario per rispondere a queste domande, le informazioni essenziali da scambiare con il fisioterapista, il terapista occupazionale e il tecnico ortopedico. Insomma, quanto di metodologico – non di nozionistico – serva per costruire la prescrizione, assemblare la codifica e avviare la produzione dell’ausilio/protesi/ortesi che serve a quella persona/paziente che ha quelle esigenze funzionali nel contesto reale in cui vive tutti i giorni.

Torno a sottolineare che l’obiettivo del Corso Nazionale è dare in sostanza, come ricaduta pratica, uno schema logico-concettuale che possa fare da guida nella prescrizione guardando al paziente e alla funzione da migliorare, evitando la focalizzazione sul mero codice ICD di diagnosi o sul mero codice del nomenclatore.

Per informazioni e iscrizioni al Corso: www.simfer.it

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