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Le conseguenze della lesione midollare: dai bisogni della persona alla presa in carico riabilitativa

Alessio BARICICH

Medicina Fisica e Riabilitativa, Dipartimento di Scienze della Salute, Università del Piemonte Orientale, Novara

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Il 20 ottobre 2022 si è svolto presso la sede di Novara dell’Università del Piemonte Orientale la prima edizione del corso: “Le conseguenze della lesione midollare: dai bisogni della persona alla presa in carico riabilitativa”; evento culmine di un’intera settimana volta alla formazione di medici e terapisti nell’ambito sempre attuale e in constante evoluzione della paziente con mielolesione. L’evento, organizzato dal professor Alessio Baricich, docente presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale e direttore della SCDU Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara, ha visto partecipi alcuni tra i maggiori esperti italiani e mondiali nell’ambito della presa in carico globale delle persone affette da lesione midollare.

Le tematiche, di impronta altamente specialistica ma al contempo con una componente fortemente didattico-formativa, hanno spaziato dagli aspetti più quotidiani dell’inquadramento e della gestione dei pazienti fino alle più recenti evidenze cliniche e tecnologiche.

Le due sessioni, moderate rispettivamente nel primo caso dal Professor Carlo Cisari, Primario emerito del Reparto novarese e dal Professor Giuseppe Massazza dell’Università di Torino ed a seguire dal professor Baricich e dal dottor Massara, responsabile dell’Unità Spinale di Novara, sono state condotte all’insegna della multidisciplinarietà, con un ricco panel di relatori che ha permesso di toccare le principali sfide riabilitative.

La discussione, che ha dato ampio spazio all’interattività, si è svolta in maniera organica, a partire dall’inquadramento iniziale del paziente, con un’approfondita analisi dei bisogni (dott. Petrozzino, Direttore dell’USU della Città della Salute di Torino). A seguire sono state esplorate le aree più specialistiche che contraddistinguono i Centri di eccellenza e che non possono essere neglette nel contesto di un’Unità Spinale. Tra queste, la diagnosi precoce e il trattamento delle problematiche cardio-polmonari (dott. Perrero, Direttore della Neuroriabilitazione dell’AO AL), la corretta e precoce gestione della spasticità (dott. Bonavita, Direttore del Polo riabilitativo di Pergine Valsugana,Trento), l’inquadramento dell’intestino neurologico e della fondamentale sfera genito-sessuale (dott. Spinelli, Direttore USU ASST Niguarda, Milano), il trattamento della vescica neurologica (dott. Carone e Dott. Manassero, Città della Salute di Torino) e le nuove frontiere della rieducazione al cammino (dott. Molteni, Villa Beretta, Costamasnaga).

Non da ultimo, ha completato la ricca carrellata clinica l’imprescindibile punto di vista dei pazienti. Un importante contributo è infatti arrivato da parte delle associazioni dei pazienti come a.n.c.o.r.a. Onlus, nella persona del presidente Roberto Toso. A.n.c.o.r.a., nata all’interno dell’Unità Spinale dell’Ospedale di Novara, ha lo scopo di assistere le persone con una disabilità non solo durante il percorso riabilitativo ma anche e soprattutto dopo la dimissione, e opera dal 2009 nel territorio di Novara. Il più efficace e avanzato trattamento medico riabilitativo non può infatti fare a meno del corretto reinserimento sociale e lavorativo che solo i progetti a ponte tra l’ospedale e il “mondo esterno” possono fornire.

Relatore d’eccellenza, che ha dato un respiro internazionale all’evento, è stato il professor Andrei Krassioukov, professore di Medicina Fisica e Riabilitativa presso l’Università della British Columbia a Vancouver, direttore associato dell’ICORD Autonomic Research Unit e titolare di cattedra all’International Autonomic Standards Committee (ASIA/ISCOS), tra i maggiori esperti mondiali nell’ambito delle lesioni midollari. Il professor Krassioukov, Visiting Professor presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale, ha introdotto il tema della neuromodulazione midollare, argomento di recente sviluppo e che ha già fornito i primi importanti riscontri clinici. L’impianto di specifici dispositivi extradurali ha dimostrato di consentire un parziale e promettente controllo volontario dell’attività motoria sottolesionale con un significativo effetto regolatorio e rimodulante sul sistema nervoso autonomo e sul controllo vescicale.

Lo scopo dell’evento è stato dimostrare lo stato dell’arte e le ultime evidenze disponibili sul tema della mielolesione, condividendo l’expertise di centri d’eccellenza e dando la possibilità di migliorare il livello di conoscenze e competenza di medici e operatori sanitari. Data la complessità clinica e riabilitativa della persona con mielolesione e il cambiamento nel corso degli anni della tipologia di pazienti, non è possibile esimersi dal continuo aggiornamento e formazione, anche in considerazione del progresso tecnologico degli strumenti di cura.

Tale impegno di crescita passa anche da eventi come questo, in cui lo scopo didattico può contribuire a generare spunti di sviluppo e ulteriore ricerca sempre calata nell’ambito clinico.

L’auspicio è che occasioni come questa possano non esaurirsi in sede congressuale, ma che diano adito a una rete integrata di collaborazione tra diversi centri e con il territorio.

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